Regia di Takashi Miike vedi scheda film
E' un film che disturba, senza dubbio. E' una materia complessa, trattata e rimescolata con sadismo nei confronti dello spettatore, fondamentalmente alla maniera di Lynch (ma in salsa giapponese, a testimonianza di una tradizione monolitica da cui è difficilissimo emanciparsi). Realtà e incubi (sarebbe sviante definirli sogni) si confondono nella testa del protagonista, il cui punto di vista incredulo ed angosciato sarà quello dello spettatore alla fine del film. Contrapposizione fra le due metà del film: il corteggiamento e lo sbocciare dell'amore, lieve e lento; la passione che si tramuta in follia, distorta e malata.
Aoyama è vedovo da sette anni; grazie ad un amico organizza un finto casting per attrici, in cerca di una ragazza di cui innamorarsi. Che, puntualmente, arriva: ma nonostante le apparenze ed un promettente inizio di relazione fra i due, la ragazza nasconde in sè un vortice di violenza, disperazione, angoscia, sadismo.
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