Regia di Giulio Questi vedi scheda film
Tradimento, vendetta, ricerca dell'oro. Un inizio classico per uno spaghetti western, solo che a Questi il genere non importa un granchè come evidenziato già nel successivo e imperfetto thriller La morte ha fatto l'uovo e l'horror in Arcana.
Anzi proprio la sequenza iniziale sembra provenire più da un film horror con Milian che riemerge da una montagna di cadaveri, sopravvissuto alla carneficina dei suoi compagni.
Giulio Questi cambia le carte in tavola non appena l'azione si sposta nel villaggio popolato da, cito testualmente, "gente perbene", "persone oneste e lavoratori", "buoni padri di famiglia". Un contesto piccolo borghese e protoleghista capace delle ipocrisie più meschine o scatenare la violenza più inaudita, dove la bramosia per l'oro spazza via la maschera di perbenismo sacrificando ogni cosa, persino gli affetti familiari.
Un villaggio popolato da gente timorata di Dio, ma nei fatti senza Dio. Sarebbero soltanto piccole figure di contorno in una normale pellicola western, ma assurgono al ruolo di veri protagonisti del film perchè più degli stessi protagonisti diciamo "classici" riescono a soverchiarli nel grado di violenza espressa, di andare oltre il genere stesso.
Milian in questo senso è perfetto nell'assistere smarrito e impotente di fronte a tali comportamenti aberranti. Il suo personaggio, così classico da spaghetti western, mostra un senso morale profondo che si antepone a una collettività moralmente degradata e senza speranza.
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