Regia di Mauro Ivaldi vedi scheda film
La mamma è sempre fuori per lavoro, il papà manco si sa se esista; il figlio - unico - adolescente naviga nei soldi e nel lusso e se la spassa nella villa di famiglia, al mare d'estate. Arriva l'amica di mamma ed è giovane, bella e provocante: l'inizio di un film porno? No, soltanto di un'orrenda commediaccia erotica firmata da un regista quasi esordiente su una sceneggiatura di un autore di serie B come Giorgio Cristallini (con la collaborazione di Fiore e Ivaldi), con protagonisti un ragazzino debuttante (Roberto Cenci, che percorrerà una curiosa parabola artistica, diventando regista ed autore Mediaset fra i più noti) e due attricette buone giusto per il nudo (specialmente la Villani, poichè la Bouchet qualcosa di dignitoso l'ha anche fatto). La storia è un collage di barzellette sul sesso e talvolta lascia allibiti per la crudezza, non solo nella scelta delle immagini e del taglio ad esse dato (Ivaldi non è decisamente portato per stare dietro la macchina da presa), ma anche nei dialoghi e nelle situazioni (una scena per tutte: l'adolescente è infoiato, in auto con l'amica trentenne; lei si mette la crema nelle mani e gli fa una sega, rassegnata al suo destino). Misoginia a quintalate ed un'approssimazione nella costruzione dei personaggi degna realmente di un porno; rispetto all'immediatamente successivo (e piuttosto simile) Ecco lingua d'argento, che annovera nel cast ancora Cenci e la Villani, è perfino peggiore, poichè non contiene l'elemento comico (là ci sarà Gianfranco D'Angelo) a sdrammatizzare. In conclusione, a dire che questo film fa schifo si ricava solo una cosa, cioè di aver perso tempo a dirlo. 1/10.
Ragazzino ormonalmente incontenibile ci prova con tutte, compresa l'amica di mamma, ma non conclude mai fino in fondo: e son problemoni, eh.
P.S. Ovviamente alla fine tromba.
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