Regia di Roberto Andò vedi scheda film
Sotto il nome di Serge Novak, scrittore di fama internazionale, si cela Daniel Boltanski (Auteuil), ricco, di origini ebreo-polacche, residente in Svizzera con la moglie Nicoletta (Scacchi). La sua vita cambia, al punto da costringerlo a uscire dallo pseudonimo artistico, allorché Daniel ingaggia una relazione con Mila (Mouglalis), la moglie del suo figliastro (Lupano). La tela del ragno costruita da Mila porta Daniel davanti ai fantasmi del suo passato, prima di tutti la morte suicida di un amico e un'accusa di plagio.
Dopo Il manoscritto del principe, Andò, autore del copione con Salvatore Marcarelli, armeggia ancora con la letteratura. Lo stile è quello borioso di chi cerca di volare alto infilando inesorabilmente i luoghi comuni del genere: il pastiche letterario si trasforma nella più improbabile delle soap-operas (com'è possibile che una scrittore di talento, che dovrebbe avere un brandello di fantasia, si tradisca con un uso tanto maldestro del telefono?), la confezione è oleografica e la direzione degli attori, con l'eccezione di Auteuil e della Scacchi, a dir poco incerta. Su tutto, incombe una magniloquenza registica che per due ore lascia grondare pioggia e letteratura.
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