Regia di Tim Burton vedi scheda film
Forse, e' il capolavoro mancato di Tim Burton. Sicuramente, assieme a "Edward mani di forbice", il suo film piu' personale. E in assoluto il piu' ambizioso, per la numerosa galleria di personaggi stravaganti, che sintetizzano praticamente 15 anni di cinema burtoniano. Fiaba corale, eccentrica, bizzarra, variegata, dolceamara, ironica e malinconica, inquinata purtroppo (come sempre nel cinema di Tim Burton) dai consueti eccessi di sentimentalismo edulcorato e dai limiti intrinsechi del genere fiabesco (difficile trovare un autentico capolavoro del cinema fantasy). Le (auto)citazioni si sprecano (tutti i precedenti film del regista, ma anche sorprendenti parentesi come la rapina coen-iana di Steve Buscemi); la narrazione procede sciolta nell'impercettibile e raffinato intarso di piani immaginari/temporali; i contributi tecnici-estetici non deludono; gli attori sono tutti in parte. In definitiva, il film puo' essere letto come un manifesto della superiorita' del mondo immaginato e della fantasia, rispetto al grigiore deprimente della vita reale: e' il trionfo della creazione cinematografica, che deforma la realta', ma senza falsificarla, riflettendone invece gli aspetti essenziali. E, ancora, un inno alla marginalita', a tutti quei "pesci grossi", troppo grossi per nuotare nelle piccolezze che caratterizzano il conformismo della vita quotidiana.
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