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Big Fish. Le storie di una vita incredibile

Regia di Tim Burton vedi scheda film

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La recensione su Big Fish. Le storie di una vita incredibile

di steno79
9 stelle

Big fish è uno dei migliori film di Tim Burton, su questo la maggior parte degli spettatori è stata concorde (anche se in America non è stato poi questo grande successo nè di critica nè di pubblico, ha incassato 65 milioni di dollari ed è stato del tutto ignorato agli Oscar). Una storia che si concentra sull'importanza della fantasia nel trasfigurare in leggenda la realtà quotidiana, ed è un elogio diretto della capacità di affabulazione, dunque dell'arte del narrare (sia letteraria che cinematografica). Attraverso il contrastato rapporto tra un padre "inventore di favole" e un figlio più pragmatico, Burton spezza una lancia in favore degli "storyteller" (e dunque anche di se stesso); le scene fra il padre ormai malato e il figlio che cerca di riconciliarsi con lui sono le più cariche a livello emotivo, le più convincenti e commoventi. La parte fantastica riserva ugualmente molte squisitezze, soprattutto a livello visivo dove l'estro registico e visionario di Burton trova l'occasione di dispiegarsi in tutta la sua potenza (bellissime certe trovate come la sequenza ambientata nel campo di asfodeli); resta però l'impressione di un'invenzione fiabesca affascinante e in sintonia con la trama, ma tirata un pò per le lunghe e con qualche caduta nel manierismo (il folclore circense ormai non è più una novità). Il finale secondo me è bellissimo ed emozionante se lo si prende autonomamente, senza dare troppo peso al fatto che, come altre sequenze, omaggia in maniera piuttosto esplicita l'universo di Federico Fellini. Gli attori mi sono piaciuti molto, con in testa un Finney ormai invecchiato ma sempre fascinoso (ricordate che bel ragazzo era in Tom Jones?), un bravo Billy Crudup nel delicato ruolo del figlio, un'ottima Jessica Lange e un Ewan MCGregor un pò decorativo nel ruolo di Edward giovane. Peccato che Finney non sia riuscito neppure stavolta a vincere un Oscar come attore non protagonista. Magnifica fotografia di Philippe Rousselot e belle musiche del solito Danny Elfman.

voto 9/10

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