Regia di Hendel Butoy, Mike Gabriel vedi scheda film
XXIX Classico Disney, è il seguito del prezioso Le avventure di Bianca e Bernie (1977), con il quale ogni confronto è perduto in partenza, com'era lecito aspettarsi, dato che sovente così accade. Ci si delizia della sincera bontà del commento musicale e della variopinta colorazione dei disegni, con la summa rappresentata dal sublime splendore della grande aquila dorata e dell'efficace malia delle sequenze di volo. Peccato invece per la storia di secondo ordine, che si svolge senza alcuna particolare inventiva né originalità, rispetto ai canoni soliti dei classici modelli caricaturali oppure ricercando una talvolta stucchevole insistenza nel richiamare soluzioni e situazioni che avevano a suo tempo caratterizzato l'assai più accurato predecessore. In questo film d'animazione manca il calore autentico di un'anima appassionata. Troppi elementi appaiono come un mero sbiadito riflesso a imitazione di un altrove meglio espresso, con il risultato di avere il gusto guastato di una minestra riscaldata e insipida, priva di mordente e di una propria ragion d'essere. Inoltre viene smarrita la delicata poesia del titolo antecedente. Il dramma, l'emozione, la commozione e la profondità di empatia cedono il posto a tentativi di comicità e simpatia, più o meno con discreto successo.
Una richiesta di aiuto proveniente dalla lontana e selvaggia Australia mette subito in allarme i due piccoli agenti segreti. Un bambino, caduto nella trappola di un cacciatore senza scrupoli, è pronto a tutto per aiutare una maestosa aquila in via di estinzione. Bianca e Bernie si lanciano così in una missione che li lascerà con il fiato sospeso. Pericoli imprevisti, strani incontri e divertimento a non finire sono gli ingredienti di questa movimentatissima avventura.
Le musiche di Bruce Broughton si lasciano apprezzare e compiono il loro dovere. Promossa.
Una sceneggiatura più incisiva sotto diversi punti di vista.
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