Regia di Giorgio Bianchi vedi scheda film
Un film molto semplice, ma a suo modo divertente. Forse lo era di più per il pubblico di 66 anni fa, quando uscì: quella pruderie di allora oggi non fa più alcuna notizia. Comunque è una simpatica parodia del thriller noir, che ha dei pregi: la velocità, le ottime interpretazioni. Sordi sempre notevole, qui nella parte difficile del pazzarello; Peppino perfetto nella parte dell’uomo insignificante e innocuo, che si trova coinvolto in qualcosa di più grande di lui, un assassinio che comunque non avrebbe mai commesso, e che fa sorridere proprio per la sua stessa ingenuità; Dapporto come avvocato che dà corpo al taglio “da duri” che prendono gli eventi; e soprattutto una grande Giulietta Masina, perfetta nel rendere grottesco, da fotoromanzo, quello che in realtà non è niente più che un equivoco.
Il film resta commerciale, non ci si può aspettare granché: se non appunto questa carrellata di grandi attori che, assieme a tutti i tanti ottimi comprimari, fanno passare un’ora e rotti piacevolmente; soprattutto nel sorridere di chi, come Peppino, ha paura della propria stressa ombra, ed è sin troppo affidabile e prevedibile.
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