Penelope e Andrea sono sposati da diciotto anni. In tutto questo tempo la donna ha spesso "chiuso gli occhi" e ha sopportato le scappatelle del marito. Ma un giorno si dichiara stanca della superficialità e dell'egoismo di Andrea, capace di farsi perdonare un tradimento con una vaschetta di gelato alla vaniglia e cioccolato. Penelope fugge dalla vita coniugale, ma inizia un viaggio assai pericoloso tra dubbi e ricordi.
Note
Ciro Ippolito, già campione del trash cinematografico partenopeo, subodora la nuova linea del "cinema medio d'autore" e ci si butta a pesce. Crisi Familiari, Quarantenni al Bivio, Dolly e Grandi Temi. Ne risulta un turgido carampana-movie tratto da Sveva Casati Modignani, che in più fornisce la Vita e l'Arte, la Malattia e la Morte. Una donna scopre che il marito la tradisce, e va via di casa. Il marito non sa barcamenarsi nella routine casalinga, mentre lei accetta la corte di un pittore spagnolo (Cortes). Colossale inabilità degli interpreti, macchiette napoletane a gogò, un'orchestra d'archi sotto la pioggia. Ogni due minuti, senza motivo, le inquadrature sono storte e col soffitto a vista, "alla Orson Welles". I dialoghi hanno qualche perla, tipo la Cucinotta che spiega Brahms, o la metafora del titolo ("due gusti forti, ma che si sposano benissimo insieme"). Il film è soprattutto un'involontaria demistificazione dei propri modelli: Muccino, Özpetek e Tognazzi jr. al cubo diventano qui parodia alla Franco e Ciccio: basti dire che la matrona turca icona di Özpetek è una nonna pianista gozzaniana. Però era più divertente _Arrapaho_.
Ora racconto un'altra mia avventura con questo film ...
C'era una volta 'io' che odiavo il cioccolato nero oppure al latte, ma poi una volta a settembre sono andato a cena con la mia famiglia a casa di mio cugino e mangiavo mangiavo mangiavo guardando in Tv su Rete4 "lo squalo" (magnifica e indimenticabile avventura squalesca) fino a quando mio papà cambia il canale e io che mi stavo guardando… leggi tutto
Tratto da un romanzo della Modigliani regina dei romanzi d'appendice odierni.. e quindi già partito con allarme Rosso..ma questo alle volte non vuol dire, quanti films bellissimi sono tratti da romanzi mediocri, anzi forse sono i films migliori. Qui, evidentemnte si è voluto mantenere "l'appendice" ed è venuta una cosa che a dire trash è fare un complimento.
La scenggiatura è dello… leggi tutto
Dopo vent'anni di silenzio, ritorna dietro la macchina da presa Ciro Ippolito; la sua ultima pellicola era stata Uccelli d'Italia, secondo film degli Squallor (ne diresse anche il primo, il cult Arrapaho), ma Vaniglia e cioccolato sembra piuttosto rifarsi ai precedenti lavori del regista, quei melodrammi partenopei (Lacrime napulitane, Zampognaro innamorato) che diresse all'inizio degli anni…
VOTO : 4. Un filmaccio senza se e senza ma. Storia che non ha niente da manifestare, interpreti dozzinali, dialoghi a tratti inascoltabili, inquadrature che vorrebbero richiamare forme di cinema di tutt'altro tenore e che risultano del tutto inappropriate ad un contesto mediocre già di suo. Contesto che potrebbe anche raggiungere le due stelle (addirittura ...) se non dasse la…
Ora racconto un'altra mia avventura con questo film ...
C'era una volta 'io' che odiavo il cioccolato nero oppure al latte, ma poi una volta a settembre sono andato a cena con la mia famiglia a casa di mio cugino e mangiavo mangiavo mangiavo guardando in Tv su Rete4 "lo squalo" (magnifica e indimenticabile avventura squalesca) fino a quando mio papà cambia il canale e io che mi stavo guardando…
Il film è proprio brutto, dispiace perchè ad essere cattivi se ne potrebbero dire molte. In un eccesso di bontà diciamo solo che è piatto, noioso, già visto, mal scritto, scemo in molte parti (la mamma scappa di casa e il figlio piccolo le dice CATTIVA! e lei non se l'aspettava! ma guarda un po' che sorpresa! Ma vaffanculo!). non si capisce il perchè di sta roba, cosa aveva da dire chi…
Tratto da un romanzo della Modigliani regina dei romanzi d'appendice odierni.. e quindi già partito con allarme Rosso..ma questo alle volte non vuol dire, quanti films bellissimi sono tratti da romanzi mediocri, anzi forse sono i films migliori. Qui, evidentemnte si è voluto mantenere "l'appendice" ed è venuta una cosa che a dire trash è fare un complimento.
La scenggiatura è dello…
Ciro Ippolito, già campione del trash cinematografico partenopeo, subodora la nuova linea del “cinema medio d’autore” e ci si butta a pesce. Crisi Familiari, Quarantenni al Bivio, Dolly e Grandi Temi. Ne risulta un turgido carampana-movie tratto da Sveva Casati Modignani, che in più fornisce la Vita e l’Arte, la Malattia e la Morte. Una donna scopre che il marito la tradisce, e va via…
Era dal 1984 (l'anno del "mitico" Uccelli d'Italia con gli Squallor!)che il regista Ciro Ippolito ("Lacrime napoletane", "Arrapaho") mancava dalle sale cinematografiche nelle vesti di regista! L'occasione del ritorno gli viene offerta dal romanzo polpettone di Sveva Casati Modigliani "Vaniglia e cioccolato": storia di Penelope (la bella presenza di Maria Grazia Cucinotta), sposata con Andrea (la…
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