Regia di Peter Webber vedi scheda film
Un quadro non fa un film. Un film costruito su un'opera d'arte o ha una buona trama o è inconcludente. In questo caso, la fotografia e la regia si dimostrano molto abili nelle riprese dei chiaroscuri, i costumi sono ben fatti, ma manca una buona sceneggiatura a mio avviso, manca una storia che sia per lo meno appassionante. La Johansson è bellissima e bravissima, ma il film dura un'ora e mezza e sembra quasi che ci arrivi tirato per i capelli. Ci sono stereotipi e banalità nell'azione che si limita a una serie oggettiva di fatti senza però rendere partecipe lo spettatore del più raffazzonato sentimento. Mi viene allora da pensare: che tutto questo sia voluto? Cioè, Webber voleva lasciarci come uno storico davanti a semplici fatti? Wermeer ama, è attratto dalla serva o la vede solo come una buona modella per la sua opera d'arte? E l'ambiguità di certi atteggiamenti come possono essere giustificati? E perché la serva appena subisce una violenza (se non fisica perché non consumata, almeno morale ci sta tutta) cerca il suo fidanzato e fa l'amore con lui dopodiché lo scarica? Mi piacerebbe leggere il libro per sapere se tutto questo è superficialità del regista, dello scrittore o di entrambi, ma non vorrei buttare via altri soldi per niente. Voto: sufficiente per la fotografia
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