Regia di Matteo Garrone vedi scheda film
Discreto film, su un tema importante. Garrone gira un lavoro ambizioso,ma freddo.
Storia d'amore tra Vittorio,un piccolo artigiano orafo veronese e Sonia,che s'incontrano in un cosiddetto"appuntamento al buio" e avviano una relazione sentimentale.Col tempo, entrati in confidenza e maturando un discreto affiatamento, addirittura decidono di vivere insieme,.Però Vittorio non gradisce le forme della compagna,peraltro già magra,la vuole sempre più filiforme e le sue richieste in tal senso si fanno via via, sempre più pressanti,arrivando ad imporle scelte alimentari sempre più estreme.Al principio Sonia asseconda,quelli che interpreta come innocui capricci,ma col tempo resta schiava di vere e proprio costrizioni, entrando in un vero e proprio incubo, da cui non riesce ad uscire.In sostanza Vittorio è un malato di mente,preda dell'ossessione per la magrezza,che ai suoi occhi incarna la perfezione e la purezza ,scivola amano a mano, nella psicosi, obbligando la compagna ad un regime alimentare,sempre più rigido e rischioso, per la sua salute fisica e mentale.Il finale,sarà inesorabilmente tragico.
Leggo che questa seconda prova di Garrone,liberamente ispirata al libro il "cacciatore di anoressiche di Marco Mariolini, ha fatto incetta di premi.Pur ammirando lo stile narrativo asciutto ed essenziale e il tema trattato,che è molto attuale e ha una grande valenza sociale e umana,non condivido pienamente questi giudizi, perchè il film, che è volutamente disturbante, a tratti è talmente algido e freddo, da non riuscire a coinvolgere più di tanto, sul piano emozionale."L'imbalsamatore",sua precedente prova, ha molti tratti in comune,con quest'opera, ma era più convincente.
Ottime peraltro le prove attoriali, per dei ruoli decisamente difficili
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