Regia di Matteo Garrone vedi scheda film
Una donna trasforma il proprio corpo per "amore" (diciamo così), ma non in nome di una tradizione culturale o di un ideale estetico, ma solo perché assoggettata (ma perché, poi?) alla perversa volontà di un individuo rozzo ed insignificante. La protagonista (e purtroppo anche l'attrice che la intepreta) si affama e deperisce all'inverosimile, in un contesto domestico asfittico governato dalla di lui volgarità ed ignoranza. Inutilmente urtante, e di dubbia fattura. Il fatto che il film sia ispirato ad una storia vera non costituisce attenuante al giudizio negativo: a nulla serve riprodurre la realtà nell'arte se non si riesce a tradurla in un messaggio che vada oltre il singolo dato contingente, e sia in grado di parlare a tutti.
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