Regia di Anthony Minghella vedi scheda film
Durante la guerra civile americana l'amore tra il taciturno Inman (Law) e Ada (Kidman) - educata all'insegna dei più canonici precetti delle buone maniere dal padre (Sutherland) che fa il Pastore presso Cold Mountain, nel North Carolina - rischia di finire appena sbocciato. Lui va a rimpolpare le file dell'esercito sudista, mentre lei rimane a coltivare il ricordo d'amore come una novella Penelope. Per quasi due ore il racconto prosegue mostrando i percorsi paralleli di queste due esistenze: Inman, orripilato dalle mostruosità della guerra, diserta, avventurandosi in un'interminabile odissea. Ada, perso prematuramente il padre, manda avanti la fattoria grazie soprattutto all'aiuto della ruvida, pragmatica e spumeggiante Ruby (Zellweger), con la quale fa fronte alle intollerabili incursioni degli sgherri dell'esercito conferederato. In sottofinale i due amanti si ritrovano soltanto per qualche attimo. Minghella, che ha sceneggiato il film ricavandolo dal romanzo di Charles Frazier, arpeggia sulla tastiera dei generi, scivolando con destrezza dal sentimentale, al bellico, fino al thriller e alla commedia, in uno stile che riecheggia una specie di Via col vento con un protagonista che sembra l'archetipo di un Ulisse moderno. Il gioco di prestigio gli riesce con tale raffinatezza da mettere in ombra l'oleografia che a tratti si sente nella stesura dei dialoghi. Le scenografie imponenti di Dante Ferretti e la fluidità del racconto danno ulteriore spessore a un film venato da un messaggio antimilitarista, che sta lì a ricordarci quanto la madre di tutte le guerre sul suolo americano non sia così lontana dalla barbarie di oggi.
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