Regia di Anthony Minghella vedi scheda film
Tratto dall'omonimo romanzo di Charles Frazier, Ritorno a Cold Mountain è un ottimo film (melo)drammatico, che saggiamente preserva l'impianto della fonte d'ispirazione cartacea, ovvero la costante alternanza fra le tematiche cruente della guerra e quelle più sentimental-romantiche fra i diversi personaggi. Si origina così una perfetta alchimia e commistione fra i due generi, suddivisi in filoni narrativi abilmente intrecciati, l'uno incentrato su Inman (Jude Law) e l'altro su Ada Monroe (Nicole Kidman). Perfetti entrambi i protagonisti, attori compresi.
Eccellente il cast di comprimari, a partire dall'interpretazione della brava e simpatica Renée Zellweger (Ruby Thewes). Ma come dimenticare i tanti caratteristi: il grave Donald Sutherland (Reverendo Monroe), la commovente Kathy Baker (Sally Swanger, l'amica di Ada), il qualificato Philip Seymour Hoffman (Reverendo Veasey), il misurato Brendan Gleeson (Stobrod Thewes), l'incantevole Natalie Portman (Sara, la vedova con il bambino), l'eccentrico Giovanni Ribisi (Junior, il boscaiolo), la carismatica Eileen Atkins (Maddy, l'anziana con le capre), il dimesso Cillian Murphy (Bardolph, il soldato che ha pietà del neonato). Fallire era dunque quasi impossibile...
Buona è anche la colonna sonora, così come l'ambientazione (soprattutto gli splendidi paesaggi naturali) e la scenografia di Dante Ferretti. Ne scaturisce un'opera memorabile, che mai annoia nonostante la sua lunga durata, che saprà meritarsi l'opportunità che le avremo voluto concedere dedicandole il nostro tempo per guardarla. Consigliata visione!
Questo è un racconto di speranza, desiderio, redenzione e fede, ambientato durante la guerra di secessione americana. Una storia d'amore e amicizia, devastata dagli orrori della guerra, sia per coloro che si trovano a lottare al fronte sia per chi è rimasto a casa, in attesa del loro ritorno.
Buon lavoro del compositore Gabriel Yared. Musica evocativa quando serve, discreta all'occorrenza.
Nulla.
Il suo capolavoro, non ho dubbi in merito.
Davvero bravo. Probabilmente il suo intenso e "umano" Inman si rivela essere il migliore dell'intero film.
L'impegno c'è. Restituisce una deliziosa Ada Monroe, ma finisce oscurata dal carisma altrui.
Sa sempre scegliersi i personaggi più adatti a lei. Proprio come questa Ruby Thewes.
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