Regia di Francesca Comencini vedi scheda film
recuperato in arena estiva, la natura le abbia in gloria. troppo sbrigativo nel finale. si doveva finire il film, si era raggiunto il minutaggio necessario. io l'ho trovato un thriller. a questa donna sta succedendo qualcosa ma non riesce a capire cosa. si sente un'estranea all'interno di una realtà che pensava di conoscere bene. si guarda intorno perchè è disorientata, spaesata. e come in gaslight di cukor ha però paura che sia una cosa che stia succedendo solo a lei, magari nella sua mente. anche perchè i nuovi responsabili, coloro che hanno rilevato l'azienda in crisi, sottraendo loro al licenziamento, continuano a rassicurarli che tutto andrà per il meglio. ma come nè IL SEME DELLA FOLLIA le cose succedono e precipitano di giorno in giorno. se non di minuto in minuto. lei che credeva di essere un elemento particolare, data la sua situazione familiare. una specie di intoccabile, anche perchè le sue colleghe glielo continuavano a ripetere. però in ditta mettono dei fogli in bacheca per trasferimenti in sedi lontane. a lei non accade, rimane in città, ma le sue posizioni all'interno della società cambiano di giorno in giorno. la spostano dall'ufficio, fino a quando si ritrova senza ufficio, senza scrivania e senza computer. le viene richiesto dal responsabile delle risorse umane(tutto un programma) di adempiere ad incarichi delicati a ai quale le viene richiesto il massimo impegno, che a quanto pare sembra essere venuto meno. una specie aliena come in THEY LIVE di carpenter agisce sul suo sistema nervoso, indebolendola ancora di più. il responsabile delle risorse umane si può ben dire un aguzzino con l'incarico di individuare gli elementi deboli e marcarli fino a metterli nelle condizioni di licenziarsi. con o senza art. 18, è fin troppo facile liberarsi di subordinati indesiderati, questo alla faccia di chi credeva che l'art. 18 era un ostacolo per le assunzioni. e allora ben vengano gli scnsafatiche che lavorano due settimane su quattro sommergendo la ditta di malattie. se li meritano, gli viene resa la pariglia. la telecamera della comencini sta addosso alla sua nicoletta braschi e la pedina. non la lascia mai in pace, la tormenta e nicoletta la ripaga con una performance che io personalmente ho trovato fantastica. impressi a fuoco i suoi sguardi quando l'hanno relegata di fianco alla fotocoppiatrice. occhi spalancati, alienati, da chi sta cercando disperatamente una prova che in cuor suo sa non esistere. stress, depressione e mobbing. un altro regalo che il nord del mondo civilizzato dona ai suoi cittadini. che ci piaccia lavorare o che semplicemente si debba, il lavoro è indispensabile. ci dovrebbe essere una collaborazione d'intenti per rendere il posto di lavorare un posto gradevole in cui stare visto che 8 ore della nostra vita vi sono dedicate. 8 ore al giorno son tante, quando non sono di più. è importante che ci piaccia il lavoro che facciamo. il lavoratore contento di lavorare è una risorsa importante, prima di tutto per se stesso e per tutto ciò che esula il posto di lavoro, e secondariamente anche per il datore di lavoro. è strano che non si voglia tener conto di cose così elementari e importanti.
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