Regia di Francesca Comencini vedi scheda film
Il film è efficace nel mostrare il crescendo di sottili e subdole violenze messe in atto nei confronti di una lavoratrice che si vuole far fuori, e descrive bene la strategia con cui si creano le premesse di una guerra tra poveri, mettendo i dipendenti l’uno contro l’altro. Però sembra uno spot della CGIL: all’inizio la protagonista non firma per un referendum, quindi (si è indotti a pensare, secondo una logica moralistica) si merita i guai che le capiteranno; alla fine, interviene una sindacalista-dea ex machina che le risolve tutto in un batter d’occhio (non senza prima aver ammannito a uso del pubblico un pistolotto sui cambiamenti nel mondo del lavoro): dopo un anno ha già ottenuto un risarcimento e ha trovato un nuovo lavoro. In che paese vive Francesca Comencini?
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta