Regia di Theo Anghelopoulos vedi scheda film
Una comunità greca è costretta a rientrare in patria dall'arrivo dell'Armata Rossa nel 1921 a Odessa. Tra loro Heleni e Alexis, che si amano e che per sottrarsi al padre di lui, che - rimasto vedovo - vorrebbe la ragazza in sposa, sono costretti a fuggire a Salonicco. Alexis sbarca il lunario suonando la fisarmonica, poi emigra in America ma il soggiorno e la conseguente separazione da Heleni e dai loro figli si fa ben più lunga del previsto.
Angelopoulos dirige un film dal respiro epico, con ambienti rurali che sembrano presepi viventi, immagini magnifiche degne dei quadri di Bruegel, riprese in campo lunghissimo che rimangono scolpite sulle retine e nella memoria. Ma il racconto è eccessivamente ambizioso e fluviale, procede lentissimo attraverso tre decenni di storia europea, girato quasi in tempo reale, finendo col richiedere allo spettatore un durissimo esercizio di concentrazione.
Bellissime come sempre le musiche di Eleni Karaindrou.
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