Regia di Theo Anghelopoulos vedi scheda film
Bisogna distinguere il film dalla storia e dalla storia personale che poi incredilbilemente nel finale si assume a simbolismo; la storia inzia benissimo, ma poi si confonde e si frastaglia disperdendosi, quella personale segue di pari passo la storia con la S maiuscola, complicando e diluendo certi momenti di grande cinema.
Si, ci sono momenti e riprese di grande cinema, cosa che non capita spesso al regista greco, che nella sua rarefazione riesce ad allontanare la sua idea cinematografica dal pubblico, e riguardata a distanza di anni (come alle volte succede per certi autori) viene riconfermata come un gioco intellettuale prolisso e vuoto.
L'idea di mettere la poesia nel cinema, non è nuova ed abbiamo diversi esempi ci grande cinema, ma l'idea da sola non basta, ci vuole il polso per realizzarla, e l'in-put di Tonino Guerra non basta a darglielo, anzi serve a complicare la cosa e si è visto anche in altre operazioni.
Con questo non dico che il film non mi è piaciuto, ma lo trovo abbastanza dispersivo , anche se la realizzazione è davvero eccezionale e piena di fascino ed emozione, con la musica che fa maestra, ma con una visione generale dell'operazione si nota questa sconclusione
La storia parte dai primi anni 20 dopo l'esodo dei greci da Odessa per colpa della Armata Rossa
Karaindrou riesce a colpirci al cuore con al sua musica
Spiros, anche qui abbiamo un'ottima caratterizzazione che aiuta il film
Nikos, caratterizzato benissimo
UN attore sensibile come il ruolo pretende
Diciamo subito che il suo ruolo è troppo piagnucoloso, anche se nel finale il drmma prende dimensioni diverse e teatrali
La realizzazione è stupenda, ma la stotria non riesce ad entrare nei nostri cuori se non a sprazzi, lasciandoci disorientati. Abbiamo però una evoluzione interessante di questo regista pieno di idee
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