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Mio zio

Regia di Jacques Tati vedi scheda film

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La recensione su Mio zio

di bradipo68
8 stelle

Questo film ha ben 50 anni eppure ha un discorso attualissimo e questo dimostra ancora una volta come Tati(soprattutto quello da questo film in poi)era un precursore dei tempi,un osservatore acuto della societa'di allora,con notazioni acide ed intelligenti.Questo film è tutto giocato sul contrasto tra il mondo di Hulot,un quartiere parigino piu'che popolare,con annesso chiassoso mercatino della verdura,carrettini trainati da animali,case vecchie e all'apparenza malmesse in cui il nostro inconfondibile protagonista vive allegramente e la casa di sua sorella in cui abita anche suo nipote Gerard,ipertecnologizzata in cui tutto è fatto per apparire(come la fontana col pesce azionata solo quando arriva qualcuno),un giardino moderno,stanze tutte comunicanti come dice la sorella di Hulot e una cucina che contiene piu'di una trappola infernale(esilarante la sequenza con Hulot in questa cucina).Equivoci a ripetizione anche nella fabbrica del padre di Gerard,oltre che nella casa fino a un finale con un gesto di complicita'assoluta tra padre e figlio prima di un ultima sequenza con i cani a scorrazzare nella piazzetta vuota come avevano fatto nelle prime sequenze .Il film tecnicamente è molto interessante,c'è un uso del colore altamente suggestivo , i dialoghi sono abbastanza rari e volutamente casuali,è vagamente chapliniano per la sua ostentazione di struttura da film muto(importantissimi gli effetti sonori)e per l'evidente rimando soprattutto nella parte della fabbrica a Tempi Moderni uno dei capolavori immortali di Chaplin.Tati è sicuramente geniale per come struttura il film,non solo comicita'slapstick,non solo trovate e scenette comiche,ma riflessione amara e satirica su quello che vede e poi vuoi mettere la poesia della macchina da presa che segue i randagini quattrozampe all'inizio e alla fine del film?

Su Jacques Tati

figura inconfondibile con la sua statura notevolela sua andatura a passi kilometrici e i calzini a righe orizzontali...

Su Jean-Pierre Zola

bravo,il perfetto borghese medio

Su Adrienne Servantie

esilarante

Su Alain Bécourt

non cosi'tratteggiato....

Su Jacques Tati

secondo me notevole,struttura il film come fossero delle strips,delle scenette singole e usa pochissimo i dialoghi,un idea di cinema puro....

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