Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Un’operazione intelligente (nell’accezione più becera del termine) per fare un film con tutti gli attori a disposizione (anche non attori va bene, a quanto pare), senza una sceneggiatura, né uno straccio di idea. Basta prendere le più ritrite barzellette della storia, esasperarle con una caratterizzazione parossistica, dilungarle con inutili stupidaggini di sorta perché reggano almeno per un minuto ed inscenarle tentando di farne un film attraverso improbabili raccordi. Il film, in particolare da questo punto di vista, è deludente: né storia compatta, ben raccordata (come era negli intenti degli “autori”), né pura elencazione di barzellette (come avrebbero più onestamente potuto cercare di fare, rimanendo nella loro ontologica mediocrità).
Peccato per Gigi Proietti, ridottosi a recitare con Enzo Salvi, i Fichi d’India e Biagio Izzo, in un film di barzellette in cui non si ride nemmeno una volta! Quanto di peggio si possa chiedere dal cinema, perché, a differenza di altri prodotti beceri (sempre del gruppo dei Vanzina) qui manca probabilmente anche una scrittura cinematografica alle spalle: l’anticinema per antonomasia.
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