Regia di Isabel Coixet vedi scheda film
Cosa da fare prima di morire: dire alle due piccole figlie un milione di volte "ti amo"; registrare un messaggio di auguri per ogni loro compleanno fino a quando non avranno compiuto 18 anni; fare l'amore con altri uomini, per vedere com'è, dopo averne baciato soltanto uno; dire sempre ciò che si pensa; bere e fumare finché se ne ha voglia; andare a trovare il padre in carcere; trovare una compagna al marito, una donna che possa piacere anche alle figlie; fare innamorare qualcuno. È questo che appunta, e fa, Ann (Polley), 23enne che vive in un camper nei pressi di Vancouver, dopo avere saputo che le rimangono appena 2 mesi di vita per colpa di un terribile cancro alle ovaie.
La regista catalana Isabel Coixet imbocca la strada del racconto ellittico: non mostra la malattia, il calvario, ma gli ultimi soffi di una vita spezzata troppo in fretta. La protagonista - una straordinaria Sarah Polley - non dice niente a nessuno, continua a fare le pulizie nell'università, sopporta pazientemente la madre malmostosa che abita accanto a lei (Harry). Recitato splendidamente, struggente, servito da dialoghi penetranti, molto parlato, La mia vita senza me è una indimenticabile discesa nel profondo della sensibilità femminile, diretto con un tocco che difficilmente sarebbe riuscito a un uomo.
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