Regia di Isabel Coixet vedi scheda film
Innanzitutto l'interpretazione, eccellente, della protagonista: intensa, commovente, espressiva e bella, con tutte le sue piccole imperfezioni. Il film poteva risultare un polpettone per la tematica affrontata eppure, la sottile ironia e la delicatezza delle storie narrate attraverso i malinconici occhi di Ann, cosciente della sua immenente morte, coinvolgono lo spettatore che si lascia trasportare nelle riflessioni, negli sguardi attenti, nelle paure ma anche nelle certezze, nella forza dei personaggi e soprattutto nel messaggio del film che è un vero e profondo inno alla vita. La cinepresa spia la storia in tutte le sue sfumature e senza scadere mai nel patetico, l'atto d'amore non viene rappresentato ma solo sussurrato: sono le cassette che Ann lascia a tutte le persone che ha amato come ricordo di ciò che siamo stati per essere l'incognita premessa di ciò che saremo: è la voce registrata su quei nastri il filo conduttore del film, che ricerca una piccola ma intensa immortalità, essendo il suono, l'intonazione e l'espressione della voce i primi elementi di una persona che cadono nell'oblio della memoria
eccellente
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