Regia di Joseph Zito vedi scheda film
Anche questo parte da dove finiva il precedente, raccattando i vari cadaveri dei giovani malcapitati, compreso quello di Jason. Ma dall'obitorio, il mostro di Crystal Lake, si muove verso il suo nuovo massacro. Altri giovani, altre audacie, tanto sesso e tanto alcol: con questo sequel ci si sofferma molto di più dei precedenti sul fattore "devianza" (seppur nella sua limitata forma di cinema di intrattenimente, non ci sono assolutamente riflessioni nè morali nè pedagogiche o sociali, ecc).
Sì, anche questo "capitolo finale" è una carrelata di massacri splatter e ingegnosi, ma il regista Zito ha percorso bene il mestiere dei precedenti due registi: Cunningham e Miner. E va detto che in questi secondi tre episodi, c'è un'attenzione all'immagine, alle luci, all'impostazione della scena, che mancava nel precedente del 1980, forse ancora influenzato da un cinema secco ed essenziale dei '70.
Da evidenziare l'interpretazione di Corey Feldman, che nella sua versione di Jason bambino, da un lato anticipa il prossimo sequel, da un altro lato invece "gioca" ad uno scontro metafisico di Jason vs. Jason. Brutalità vs. brutalità. Violenza vs. violenza.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta