Regia di Ivan Pyryev vedi scheda film
In un kolchoz ucraino una bella contadina finge di essere fidanzata con un collega per tenere lontani i numerosi spasimanti, ma poi si innamora di un nuovo venuto. Diciamolo, queste commedie musicali sovietiche mettono tristezza al solo leggere la trama ma d’altra parte producono un effetto straniante che le rende oggetti curiosi: la vicenda sembra tolta di peso da un film con Fred Astaire, spostata però in un contesto proletario e agricolo (senza peraltro esagerare: siamo in una specie di Arcadia dove spesso si canta e danza anziché lavorare). Dal punto di vista ideologico va segnalata la decisa impronta antitedesca (il concetto che viene espresso, sorvolando sull’umiliante pace di Brest-Litovsk, è “vi abbiamo respinti nel 1918 e se necessario lo faremo ancora”); di lì a pochi mesi, con il patto Molotov-Ribbentrop, la situazione sarebbe almeno provvisoriamente cambiata.
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