Regia di Siddiq Barmak vedi scheda film
L'avvento dei talebani nell'Afghanistan di fine anni '90 (anteprima di quanto successo di recente con la riproposizione delle stesse problematiche) è l'argomento guida di questo che rappresenta il primo film del "nuovo" Afghanistan liberato ad inizio millennio (o almeno cosi' si credeva..). Cosi', tra donne sepolte vive (non solo metaforicamente), scenari suggestivi ma arcaici, ed una società in rapida corsa verso il medioevo come un auto lanciata a tutta velocità in retromarcia, il film è un dolente resoconto di come certi angoli di mondo fossero (e tutt'ora in parte sono) fermi ad idee e concezioni quasi primordiali, soprattutto in merito al ruolo della donna nella società. Il film tuttavia sembra avvitarsi più volte su sè stesso, in una catarsi senza ritorno che più che ad un resoconto oggettivo pare strizzare l'occhio ad un facile coinvolgimento emotivo da cinema d'essai, dando alla pellicola un gusto agrodolce non del tutto vertitiero.
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