Regia di Aleksandr P. Dovzenko vedi scheda film
VOTO 10/10 La terra di Aleksandr Dovzenko è ambientato in Ucraina al tempo della collettivizzazione delle terre. Nel corso di questa fase di transizione e trasformazione economica, un gruppo di agricoltori decide di fondare una cooperativa per avvalersi di nuove tecniche agricole e nuovi macchinari. I kulaki si oppongono vigorosamente a questo progetto e uccidono il principale sostenitore della cooperativa, ma il sacrificio del giovane servirà a spingere i suoi compagni a perseverare nella strada coraggiosamente intrapresa.
Un classico del cinema sovietico, realizzato ancora in versione muta, nonostante che sia stato girato nel 1930. Sono riuscito a vederlo in una versione in DVD di circa 69 minuti, mentre la durata di 84 minuti che di solito viene riportata non corrisponde alla versione circolante. Benchè meno noto di Eisenstein e Pudovkin, Dovzenko era un artista che aveva sposato con entusiasmo la causa del comunismo, e il cui cinema aveva forti legami con l'arte popolare e le tradizioni della sua terra, l'Ucraina. "La terra" è il suo film più acclamato, ma restano importanti anche Zvenigora(1928), L'arsenale (1929), Ivan (1932) e Aerograd (1935). La terra è un film che si potrebbe definire di propaganda come le opere di Eisenstein (l'argomento è affine a quello de La linea generale), ma che privilegia toni poetici, più legati al quotidiano, risolti con un naturalismo schietto e sincero, che rende inoffensiva l'intenzione propagandistica e testimonia della sostanziale buona fede del regista (che invece, negli anni della guerra fredda, avrebbe diretto un film, dal titolo "Addio America", che è stato descritto come una versione opposta di Ninotchka di Lubitsch nel suo impietoso attacco al capitalismo americano). La trama conta meno rispetto all'impeccabile resa figurativa, all'incanto visivo che resta inalterato, pur a distanza di tanti anni: da notare che si tratta di un film in cui spesso si ha l'impressione di assistere ad un dipinto animato, con una sostanziale lentezza che, però, si sposa perfettamente alla vicenda e al suo significato. Un'opera che è stata giustamente paragonata allo slancio lirico dei poemi di Virgilio come Le Georgiche, con sequenze di straordinaria bellezza e commozione come il funerale di Vasily, la folle danza del suo assassino e il parto della giovane donna, risolte grazie a un uso geniale del montaggio alternato. Un capolavoro da riscoprire, nonostante la sua apparente inattualità.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta