Regia di Monte Hellman vedi scheda film
Due ragazzi, volutamente catatonici, non seguono né l'istinto né una passione vera e propria. Prendono e vanno. Girano, gareggiano, vincono, riprendono la strada e vanno avanti. A differenza di altri grandi road movie, "Two Lane Blacktop" non teorizza la strada come luogo di speranza, libertà e vita, ma ne ribalta il mito per raccontare il vuoto esistenziale dei giovani dell'era nixoniana. Il regista culto Monte Hellman è consapevole che il suo film non s'avvicina a nulla di visto precedentemente, perchè manca effettivamente una storia che nasce e si conclude, manca un percorso, un'evoluzione interna dei personaggi. Questi infatti manco hanno un nome, ad indentificarli c'è il loro ruolo: pilota per James Taylor, meccanico per Dennis Wilson, GTO per il grande Warren Oates. Sono dei tipi, delle figure di qualche diorama, con caratteri precisi tagliati grossolanamente, e non per demerito degli attori o dello sceneggiatore, quel Rudy Wurlitzer che scrisse pure il "Pat Garrett..." peckinpahniano, ma proprio perchè è così che doveva andare avanti il film, come uno zombie. Rubando l'estetica al documentario dell'epoca, il regista definisce i limiti dell'esistenza dei giovani attraverso la spersonalizzazione degli stessi, l'annullamento di tempo e spazio tant'è che notte e giorno, strada, gas-station, circuiti delle gare e altro si alternano senza una vera logica, e soprattutto il regista traduce la sceneggiatura e i suoi dialoghi, entrambi scarni ed essenziali, monotematici e monocorde, con la sterilizzazione di tutta la modulazione narrativa. Così facendo Monte Hellman riesce a portare a livelli dialettici l'apatia dei protagonisti, che non è altro che quella dei giovani che a quell'epoca, come oggi, non sono spinti da nulla se non da un zombesco istinto di sopravvivenza, limitato e circoscritto in questo caso ai motori. Un film essenziale, diretto e recitato per sottrazione, minimalista, tanto scarnificato da mostrare solo una struttura senza la carne e i muscoli di una vera azione, di veri personaggi di un vero racconto consistente. "Two Lane Blacktop" va a fissarsi tra i capolavori del road movie per la lucidità con cui ha saputo trattare il genere e i suoi schemi ribaltandoli dall'interno e denunciando così il vuoto e la noia esistenziale di chi non ha saputo davvero vivere la strada come luogo di vitali impulsi umani, sociali, emozionali e spirituali.
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