Trama
Il film Dandelion’s Odyssey racconta la storia di Dandelion, Baraban, Léonto e Taraxa, quattro semi di tarassaco scampati a un'apocalisse nucleare che ha devastato la Terra. Proiettati nello spazio, atterrano su un pianeta sconosciuto. Inizia così la loro odissea alla ricerca di un suolo fertile dove far rinascere la propria specie. In questo mondo microscopico e immaginario, le condizioni climatiche, la flora e la fauna aliena rappresentano ostacoli da affrontare. Un'avventura ecologica e sensoriale sulle difficoltà di trovare un luogo dove mettere radici e sopravvivere.
“Sono nata a Tokyo, da genitori non francofoni che hanno scelto per me una formazione in un liceo francese”, ha raccontato la regista Momoko Seto, che con Dandelion’s Odyssey firma il suo primo film. Fin da bambina ho vissuto tra due culture, senza appartenere del tutto a nessuna. Questa sensazione di non avere un "luogo stabile" mi ha accompagnata per tutta la vita, e in giapponese si dice proprio così: "piantare le radici"”.
“Con il film Dandelion's Odyssey ho voluto raccontare questa erranza identitaria attraverso una metafora vegetale. Dopo anni di lavoro su immagini scientifiche e naturali nella serie Planet, ho scelto di spingermi oltre, creando un universo visivo in cui il reale e l'immaginario si fondono. I protagonisti del film non parlano: sono akènes, semi di tarassaco, che esprimono emozioni attraverso i movimenti, i suoni, la musica. Per dar loro corpo, abbiamo lavorato con performer dal teatro, dal cinema, dalla danza e dal circo. La loro gestualità è stata trasposta in animazione evitando ogni stereotipo culturale”.
Il film Dandelion’s Odyssey, presentato alla Semaine de la Critique 2025, è anche una dichiarazione d'amore per il vivente. “Abbiamo filmato per oltre due anni animali e piante in condizioni naturali, con l'uso estensivo del timelapse per rivelare la vita invisibile. Le immagini non sono computerizzate, ma frutto di una paziente osservazione. Le muffe diventano fiori, i funghi si ergono come monumenti, le felci si muovono come animali”.
Il suono, la musica e il silenzio sostituiscono le parole. “Ho lavorato con Nicolas Becker e Quentin Sirjacq per costruire paesaggi sonori che accompagnassero le emozioni dei personaggi. La musica unisce shakuhachi giapponese, flauto barocco, sintetizzatori e strumenti Gamelan in un intreccio che attraversa mondi e stati d'animo”.
Dandelion's Odyssey è un film sull'erranza, sul desiderio di vivere e sull'urgenza ecologica. Ma soprattutto è un film sulla necessità di trovare, un giorno, un luogo dove poter fiorire.
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