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Psych-Out. Il velo sul ventre

Regia di Richard Rush vedi scheda film

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La recensione su Psych-Out. Il velo sul ventre

di mm40
2 stelle

Porcata generazionale. Primo esempio di film spazzatura montato su un fenomeno giovanile transitorio, che inneggia alla psichedelia (in ogni sua forma conosciuta: dalla musica alla droga), ai valori del fricchettonismo (sesso di gruppo, perdita di coscienza, annullamento del corpo) e ad altre amenità di quel periodo (fra cui una discreta iniezione di maschilismo, va riconosciuto - basti vedere come viene trattata la ragazza dagli uomini del gruppo, cioè pressochè come un oggetto). La scena più impressionante (ovviamente in negativo) rimane quella in cui il funerale di un amico si trasforma in un festino spensierato. Prodotto hippy destinato ad hippy: quarant'anni e otlre dopo, francamente risulta un bel po' passato e dimostra di non aver lasciato realmente nessun segno nella storia del cinema. Ovvio che non serve a nulla nemmeno l'interpretazione di Jack Nicholson, qui ridicolizzato fra l'altro da un codino settecentesco. Se proprio si vuole insistere a tirar fuori una nota di merito, bè, allora almeno si possono apprezzare i brani degli Strawberry alarm clock, piacevole meteora di quegli anni.

Sulla trama

California della seconda metà degli anni '60: una ragazza sorda si aggrega ad una comune hippy, si innamora di un chitarrista e parte on the road col suo gruppo rock. Fra ogni tipo di droga, sesso libero e di gruppo e nessuna preoccupazione per il futuro, almeno la ragazza ha una missione: ritrovare il fratello, hippy pure lui, da tutti chiamato The Seeker (il cercatore).

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