Regia di James Foley vedi scheda film
Un giovane teppistello viene arruolato dal padre, che aveva abbandonato la famiglia, nella sua banda di rapinatori: all’inizio gli sembra un’esperienza esaltante, poi però apre gli occhi. Il soggetto non è il massimo dell’originalità, e tuttavia non è la solita storia di un’educazione criminale: all’inizio c’è un’atmosfera sognante e rarefatta, che sembra proiettare l’adolescenza sviata del protagonista in una dimensione mitica. Notevole, in quest’ottica, l’apparizione quasi beatifica di Mary Stuart Masterson (che fa la sedicenne, anche se di anni ne aveva venti) subito dopo i titoli di testa: la sua presenza illumina la prima delle molte scene notturne del film. Christopher Walken ha l’aria pacata, ma da lui ci si aspettano i soliti scatti di violenza incontrollata; e l’attesa non rimane delusa. Altamente implausibile il sottofinale, con Sean Penn crivellato di proiettili che si rialza, si lava via il sangue con la pompa dell’acqua e si allontana come se nulla fosse successo.
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