Trama
Il film Sons of the Neon Night, ci porta in una Hong Kong visionaria e innevata, spettrale e fluorescente. Qui, un gruppo di uomini armati semina il panico nel cuore sovraffollato della città. Un'esplosione nel reparto di isolamento di un ospedale uccide il presidente di una potente multinazionale farmaceutica, figura chiave della criminalità organizzata e signore del traffico di stupefacenti. L'equilibrio criminale della città è spezzato.
Con la polizia in stato confusionale e le famiglie del potere in lotta per la sopravvivenza, la guerra per la successione si fa immediata. Il figlio minore, deciso a recidere i legami con un passato fatto di sangue e traffici illeciti, potrebbe essere l’erede legittimo… sempre che il fratello maggiore, in fuga, e gli uomini più fedeli al padre non abbiano altri progetti.
Tra ambienti urbani congelati e relazioni familiari tortuose, il film Sons of the Neon Night trasforma Hong Kong in un campo di battaglia psichico e simbolico, dove i legami di sangue si intrecciano con il crimine, la dipendenza e il desiderio inestinguibile di potere.
Il titolo cinese - Feng Lin Huo Shan - richiama i quattro elementi della strategia militare di Sun Tzu. Ma nel film Sons of the Neon Night, presentato al Festival di Cannes 2025, è la famiglia il vero campo di guerra.
Dopo il suo esordio nel 2013 con l’horror Rigor Mortis, Juno Mak torna con un progetto di visione radicale: un noir postmoderno, sospeso tra distopia e melodramma criminale, che ha richiesto quasi un decennio per essere completato.
Mak definisce il film Sons of the Neon Night come “un mondo a parte”. Ambientato in una Hong Kong che non esiste - dove cade la neve, il tempo è congelato e l’estetica è glaciale - il lungometraggio è una riflessione sul caos prodotto dal desiderio umano: di controllo, di salvezza, di redenzione.
L’ispirazione nasce dal concetto di effetto farfalla: una sola scelta può generare una catena incontrollabile di eventi. E in questa catena, i legami familiari sono trappole che stringono, manipolano, uccidono.
Mak ha lavorato con estrema cura alla composizione del film: dalla sceneggiatura, completata prima ancora di contattare gli attori, fino a una vera e propria “bibbia visiva” creata per mappare costumi, luci, ambienti. La regia predilige una distanza estetica: la camera osserva, non partecipa. L’effetto è straniante, ipnotico, immersivo.
Con un cast stellare - Takeshi Kaneshiro, Tony Leung Ka-fai, Sean Lau, Louis Koo - e un budget imponente di 50 milioni di dollari, Mak ha costruito un’opera che sovverte i codici del crime hongkonghese classico. Nessuna ghost story, ma fantasmi interiori. Nessun eroe, ma eredi pieni di crepe. Sons of the Neon Night è un’odissea sulla fine della famiglia come la conoscevamo.
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