Regia di Edgar Reitz vedi scheda film
Il vento del Sessantotto soffia sui personaggi di Heimat 2. Il regista Stefan discute la sceneggiatura con il collettivo della troupe; Schnüsschen torna all'università, s'impegna nel sociale ed ospita nella casa coniugale sovversivi e fricchettoni; Clarissa si unisce ad un gruppo che fa teatro e musica d'avanguardia; Hermann, che ha trovato la stabilità economica, lascia la moglie e va a Berlino, allettato da un'avventura con la politicante Kathrin. Musica a parte (l'attività di parecchi dei protagonisti, da Hermann a Clarissa, a Volker e Jean-Marie), Reitz concentra lo sguardo su quello che fu un sogno giovanile della sua generazione registica: creare un cinema nuovo. Cosa che tenta, tra mille difficoltà, Stefan, continuatore e superatore di Reinhard, dal punto di vista contenutistico, e che tentano Rob e Hermann con il Varia Vision del Console Handschuh. E che riesce a Edgar Reitz con le prime due saghe di Heimat.
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