Regia di Marino Girolami vedi scheda film
Dall'Africa all'America, dall'Europa all'Asia: un viaggio attorno al mondo alla ricerca dei costumi sessuali più diffusi e anche di quelli più bizzarri.
Perversioni assortite e declinazioni contemporanee dell'erotismo sono il piatto forte di questo mondo movie invero abbastanza casto, se non nelle immagini (difficile trovare un fotogramma in cui non compaia un nudo, principalmente femminile come era in uso ai tempi) quantomeno negli argomenti. Il commento in voce off, firmato da Enzo Gicca (Lorenzo Gicca Palli, per intero), è infatti affidato a una coppia di voci, uomo e donna, impegnati in un dialogo continuo che illustra in maniera inequivocabile le sequenze che scorrono frattanto sullo schermo. Sesso tra aborigeni o tra moderni, disinibiti turisti, vibratori e ninfomani femministe, accoppiamenti rapidi in macchina o calcolatissime acrobazie eseguite seguendo rituali antichi: ce n'è per tutti i gusti, limitatamente – certo – ai gusti voyeuristici di un pubblico che nel 1978 poteva senz'altro essere anche numeroso, ma che è pian piano declinato nei decenni successivi. La morale di tutto ciò è poi racchiusa nelle parole conclusive del lavoro, secondo le quali dalla notte dei tempi l'uomo è sempre rimasto lo stesso ed è quindi giusto proseguire fieramente in questa direzione fallocentrica. Parole, nemmeno a dirlo, messe in bocca alla voce maschile. Un'ora e mezza di durata, qualche flebile risatina qua e là, quasi tutto il girato è palesemente recitato nonostante i toni documentaristici dell'opera. Il regista Franco Martinelli è, notoriamente, Marino Girolami sotto copertura. 2/10.
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