Regia di Tenghiz Abuladze, Rezo Chkheidze vedi scheda film
Il film fu girato dai due giovanissimi registi appena usciti dalla scuola di cinematografia, con un occhio al cinema sovietico degli anni venti e trenta (in particolare Ejzenstejn), con il messaggio relativo allo sfruttamento e alle umiliazioni inferte alla povera gente da parte del potere politico ed economico (il giudice dà inevitabilmente ragione al laido usuraio, nonostante tutte le testimonianze a lui contrarie) ed un altro occhio, mi sembra, al neorealismo italiano: alcune inquadrature di Magdana ricordano certe espressioni di Anna Magnani ed altri momenti del film sembrano apparentarsi a "Ladri di biciclette".
Nella Russia zarista del 1896 il piccolo Mikho, bambino di un villaggio della campagna georgiana, trova un asinello moribondo sul bordo di una strada. Portatolo a casa e curato, l'animale, battezzato Lurgia, si dimostra di vitale utilità per il piccolo commercio della madre, una povera vedova che vende al mercatino del villaggio una bevanda di propria produzione. L'avido proprietario dell'asino si rifarà vivo, spalleggiato dalla "giustizia" zarista...
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