Regia di Spike Lee vedi scheda film
Titolo caldo (in tutti i sensi...) di Spike Lee, un tuffo alla fine degli anni 80 e di una certa estetica che si stava imponendo nel mondo giovanile con Mtv e l'esplosione commerciale del Rap (termine ormai inutilizzato, sostituito da Hip-Hop). Do the Right Thing contiene tanto Spike Lee nel bene e nel male, infatti se l'impegno polemico e lo stile sono lodevoli e fanno da ponte fra cultura underground e pop, una certa teatralità delle situazioni e di alcuni caratteri (specialmente dove il regista è anche attore) disorienta la visione. Personalmente ho sempre subito molto questa caratteristica del cinema dell'autore newyorkese e pure in questo caso, nel finale simbolico ed 'esplosivo', ho perso il filo del racconto, trovandomi d'accordo con la recensione del Mereghetti (sempre un po' severo con Lee, devo dire) sull'ambiguità del messaggio d'autore. Inserito nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso USA, riflette un mondo molto 'americano', in costante crisi di nervi fra tensioni razziali e disgregazioni sociali.
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