Regia di Spike Lee vedi scheda film
Voto 9. Uno dei migliori film di Spike Lee, ma anche il più malinconico. Tutti i personaggi sono irrimediabilmente infelici, la vita è non solo dura, ma ripetitiva, tutti si conoscono, quasi tutti si odiano. Per giunta, fa un caldo maledetto a New York. La tensione è palpabile fin dalle prime scene, esploderà nel finale. Due schieramenti, anzi tre: i Neri, gli Italo-americani e gli Stati Uniti, rappresentati solo dalle forze dell'ordine. Come sempre, Spike Lee non giudica, non prende parte: osserva. Osserva quanto siano razzisti tutti, Italiani, Neri, poliziotti. Osserva le loro ottusità. Non c'è speranza, solo pregiudizi e aggressività metropolitana. Eppure, ogni figura umana descritta nel film appassiona, coinvolge, si ascolta, e finisce con fare del pubblico l'osservatore privilegiato. Una menzione speciale per la recitazione di Lee, Turturro e Aiello. Essendo un'eventualità assai rara, va segnalato l'ottimo lavoro di doppiaggio nella versione italiana.
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