Lo schizofrenico Julien lavora come assistente in una scuola per ciechi. Suo padre lo tormenta, sua sorella Pearl in attesa di un bambino fa le veci della madre morta e suo fratello è un patito della ginnastica. Una rivelazione sconvolgente turberà una situazione già di per sé molto delicata.
Mettiamo pure da parte Todd Solondz: è Harmony Korine il vero enfant terrible del cinema indipendente americano. Noto soprattutto per il «cult» Gummo – dall’atipica colonna sonora, nonché dalle efferatezze “alla” Lenny Clark –, il regista americano realizza, con il successivo Julien Donkey-Boy, probabilmente il suo film migliore fino ad oggi. Attraverso la storia di Julien, un… leggi tutto
Primo film dogma95 del cinema americano. L'operatore alla camera è lo stesso di FESTEN. Ma stavolta le immagini sono ancora più sfocate e la sequenza iniziale della tartaruga nel bosco assomiglia a BLAYR WITCH PROJECT (il film dogma95 americano più famoso della storia!). Comunque Korine si prende qualche libertà creativa (nel manifesto dogma originale la musica… leggi tutto
Il valore aggiunto di questa opera non esattamente indirizzata al vasto pubblico è nel ritratto addolorato di una decadente realtà provinciale americana, nella definizione di una serie di personaggi apparentemente 'normali', cioè comuni, ma nei fatti mostruosi dentro e fuori: ciechi, storpi, soggetti monomaniacali, lo schizofrenico Julien e via dicendo. Problema principale… leggi tutto
E niente, penso che dica già tutto il titolo.
Certo che "A chair is a chair, but John Waters is gay" sarebbe un bel sottotitolo.
Beh, quindi, cose tipo queste: Werner Herzog salva la vita a…
“Slap your face! You should slap your face! Just… You might even wake up! Just slap your face!” “No.” “If I were this stupid, I would slap my own face. Just tell him to slap his own face!” “I’m not even stupid.” “Why don’t you tell him to slap his own face? Just slap your face. Just slap your face, I turn my back, I turn my…
Un piccolo ripasso di alcune pellicole da "primato". Alcune valgono la visione in sé, altre servono solo per fare bella figura con gli amici. Se avete da segnalare altri film, fatelo pure aggiungendoli: l'unica…
Mettiamo pure da parte Todd Solondz: è Harmony Korine il vero enfant terrible del cinema indipendente americano. Noto soprattutto per il «cult» Gummo – dall’atipica colonna sonora, nonché dalle efferatezze “alla” Lenny Clark –, il regista americano realizza, con il successivo Julien Donkey-Boy, probabilmente il suo film migliore fino ad oggi. Attraverso la storia di Julien, un…
Il valore aggiunto di questa opera non esattamente indirizzata al vasto pubblico è nel ritratto addolorato di una decadente realtà provinciale americana, nella definizione di una serie di personaggi apparentemente 'normali', cioè comuni, ma nei fatti mostruosi dentro e fuori: ciechi, storpi, soggetti monomaniacali, lo schizofrenico Julien e via dicendo. Problema principale…
Primo film dogma95 del cinema americano. L'operatore alla camera è lo stesso di FESTEN. Ma stavolta le immagini sono ancora più sfocate e la sequenza iniziale della tartaruga nel bosco assomiglia a BLAYR WITCH PROJECT (il film dogma95 americano più famoso della storia!). Comunque Korine si prende qualche libertà creativa (nel manifesto dogma originale la musica…
Dolore e sofferenza, ma occasionalmente anche genio e sregolatezza. Il cinema di denuncia, politico e sociale, ha soprattutto usato la messa in scena del disagio per attaccare le istituzioni e i metodi di cura. Ma non…
Sinceramente non ho capito molto di questo film.O meglio non ho capito le intenzioni dell'autore.Si gira un film seguendo le rigide regole del Dogma 95,si ricerca di arrivare a un assoluta sgradevolezza,ci si arriva e poi?Poi finisce il film come se fosse stato uno sterile esercizio di stile solo per stimolare il centro mesencefalico del vomito con tutte le riprese fatte con uno stile…
Un film scontroso ma anche ambiguamente emotivo, che mostra con imparzialità ma pecca anche di affettazione, rimane incerto e vacuo, non approfondisce, ha momenti di poesia volutamente sbaragliati da manie e assurdità, con fotografia irritante in stile dogmatico senza per il resto voler essere ligio al dovere: in definitiva insoddisfacente in buona parte. 4
Korine usa la tecnica del clip musicale, mista a quella del video amatoriale e del fotoreportage, per una vertiginosa incursione nel mondo dell’“anormalità” fisica e mentale. Inquietanti gli episodi di psicosi familiare ed i riferimenti religiosi che assumono connotazioni macabre. La follia è ritratta come una crudele e sinistra goffaggine, che squarcia quel velo di grazia ed innocenza…
l'ho riscoperto, dopo mesi che non lo vedevo. l'ho rivisto. e poi ancora, ancora, ancora. decine di volte, credo, oramai. ed ho rivisto anche il giudizio, quindi. Un capolavoro, impressionante. Una bibbia del cinema digitale, un'enciclopedia della miniDV. e delle post-produzione, del telecinema. Eccezionale. Incredibilmente, eccezionale. Imperdibile. Chiunque faccia, o tenti di fare, o spera di…
Ogni volta , apro in fretta la porta.
Scivolo dentro.
Sposto l’armadio.
Un metro a destra.
Mi levo la maglia.
Mi sfilo i pantaloni.
Chiudo la finestra e spengo la luce.
Solo una piccola candela ad illuminare…
Una grandissima attrice, forse la migliore tra le giovani americane anche per le scelte, le posizioni, ha interpretato alcuni dei film più belli ed importanti del Nuovo Cinema Americano Indipendente.
Al secondo film Korine cade nella trappola: dove osservava, adesso giudica; dove mostrava, adesso estetizza. Il tentativo poetico di una messa in scena alla Dogma (ma con filtri e musica) crolla subito e getta ogni personaggio nel ridicolo. Sfilacciato, pretenzioso e mai interessante. Da evitare.
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Commenti (2) vedi tutti
Il "Dogma" colpisce ancora. C'è tutto il gusto della provocazione in questo film, ma è materia opinabile se questo sia sinonimo di vero cinema.
commento di moviemancontraddittorio e assurdo.
commento di IVANSELVA