Regia di Joel Newton vedi scheda film
Alle volte una persona può far paura perché.... non c'è.
*** CONTIENE ANTICIPAZIONI *** E' un bel piccolo film, giocato sul senso di mistero e di pericolo, ben costruito con piccoli accenni ed espedienti narrativi, e senza effetti speciali. Il regista - per me uno sconosciuto - ha saputo fare molto con poco, provandosi anche capace di posizionare la macchina da presa in modo studiato: si pensi alle scene della protagonista riflessa in uno specchio a tre ante. Anche l'apporto del direttore del direttore della fotografia è prezioso. Penso infatti al gioco delle ombre e alla luce poco generosa che c'è per le chete stanza di quella casa piena di misteri, che spingono non poco il senso di minaccia e insicurezza. Un fatto interessante è che lo spettatore rimane sempre nel dubbio su chi fosse veramente questa Jennifer, e su cosa facesse prima di scomparire. Era una vittima innocente di qualche individuo malefico? O portava avanti loschi traffici e ricatti che le sono costati cari? Le notizie su di lei che danno i vari personaggi chiariscono poco la situazione: suonano condradditorie e quindi false, oppure stranamente vere, perché sembrano riferirsi ad un personaggio dalle molte facce e molti segreti.
Ida Lupino è al solito brava, anche perché l'espressione angosciata e preoccupata le riesce molto bene.
Le spiegazioni finali dell'uomo della situazione suonano semplicistiche e poco rassicuranti. E l'ultima scena con l'ombra sinistra che si allunga sulle scale allontanano del tutto la classificazione di lieto fine. Io lo definirei un finale alla John Carpenter, dove il male viene allontanato ma solo in modo provvisorio. E alla fine di Jennifer non sappiamo ancora quasi niente.
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