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Jail Bait

Regia di Edward D. Wood jr. vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Jail Bait

di hallorann
4 stelle

Ed Wood jr. (1924-1978) è stato riconosciuto come il “peggior regista di tutti i tempi” negli States nei primi anni novanta. Una biografia e una retrospettiva lo hanno reso cult, poi grazie a Tim Burton noto in tutto il pianeta. Infatti nel 1994 il regista principe del genere fantastico (EDWARD MANI DI FORBICE,MARS ATTACKS) gli ha dedicato un film omaggio, ED WOOD-IL PEGGIORE REGISTA DELLA STORIA DEL CINEMA, con il feticcio Johnny Depp protagonista. Perché Wood è stato giudicato tale? Attivo, soprattutto, negli anni ’50, era un cineasta di B-movies ispirato ma privo di talento. Autore di una decina di film ufficiali (in realtà furono molti di più), girava con pochi dollari e in tempi molto stretti. Spaziava dal dramma sul travestitismo (GLEN OR GLENDA), agli horror fantascientifici deliranti (PLAN 9 FROM OUTER SPACE, LA NOTTE DEGLI SPETTRI) in cui utilizzava trucchi fai da te e attori più eccentrici di lui o in disgrazia come Bela Lugosi. JAIL BAIT, invece, è una sorta di poliziesco-thriller. Don Gregor è uno scavezzacollo appena uscito di prigione su cauzione pagata dalla sorella. Entrambi sono figli di un affermato chirurgo plastico. Don, recidivo, s’impossessa di una pistola appartenente al padre, si reca in un bar dove incontra il suo capo, Vic Brady. Questi è un gangster senza scrupoli che dapprima evita al giovane un nuovo arresto, in seguito gli propone una rapina presso gli uffici di un teatro della città. I due si fanno aprire la cassaforte da un poliziotto vigilantes, sopraggiunge un’impiegata, la quale viene ferita da Vic, mentre Don uccide l’uomo. Identificati dalla ragazza, la polizia si mette sulle loro tracce. Don cade nella disperazione, chiede aiuto al padre, gli promette di costituirsi, ma fa l’errore di confessare i suoi propositi a Brady. Quest’ultimo, difatti, uccide il giovane braccio destro, ricatta il padre chirurgo chiedendo in cambio della finta liberazione del figlio un intervento di plastica facciale. Per il gangster la conclusione della vicenda sarà tragica e sconvolgente. JAIL BAIT è l’archetipo del cinema disarmante ma generoso dello sceneggiatore-regista-produttore, sporadicamente anche attore. Trama sgangherata e piena di inverosimiglianze con colpo di scena finale, personaggi stereotipati, recitazione modesta, una chitarrina messicana come assurdo commento musicale, interni circoscritti ed essenziali (sempre gli stessi), idem gli esterni. L’ingenuità reiterata di Don va di pari passo con quella del regista. Molte scene sono involontariamente comiche per essere un thriller, come quella del chirurgo che scopre il cadavere del figlio nel ripostiglio della cucina! Eppure questi Bizzarro Movies hanno un che di affascinante e difficilmente si dimenticano…quanto sono brutti!

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