Regia di Pasquale Squitieri vedi scheda film
La Gomorra di Squitieri: la monarchia combatte la camorra con la camorra, in una lotta senza quartiere per il quartiere.
Uno dei film più incisivi di Pasquale Squitieri, appartenente alle narrazioni storico-sociali della realtà napoletana. I guappi del titolo sono (principalmente) tre: Don Gaetano, dominus del quartiere; Nicola, camorrista onorato di giorno e studente di legge di notte perché, anche se nato tondo, egli svela, ambisce a diventare quadrato; il rappresentante dell'ordine Aiossa, ex malavitoso riabilitato dalla regia disposizione "contro la violenza, una violenza più forte". Attori ben aderenti ai ruoli, Napoli magistralmente dipinta in tutte le sue peculiarità: la rumorosa quotidianità dei vicoli, la forte religiosità che pervade anche i potenti, la lotta per la sopravvivenza, e, nota di folklore, il "pazzariello" (figura non nuova per il cinema, si veda il grande Totò nel capolavoro di De Sica L'oro di Napoli, episodio Il guappo, per l'appunto). Non poche le scene e le battute da salvare: la scuola di ladri uber alles, dove si impara la legge orale, l'unica che conta. Nello svolgersi degli accadimenti, le posizioni e i rapporti di forza tra i guappi mutano più volte, ma Squitieri, come già Pasolini, non concede ai suoi personaggi miglioramenti di condizione, se non effimeri: il piccirillo, cresce mariuolo e diventa guappo, ma, nella sostanza, nasce vive e muore sempre miserabile.
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