Regia di Pasquale Squitieri vedi scheda film
Regista controcorrente che tuttavia per una quindicina d'anni ha realizzato film di buon successo di cassetta e spesso al centro di dibattiti,autoproclamatosi intellettuale di destra e spesso tendente ad analisi grossolane delle questioni meridionali,per quanto a volte abbia spiegato non male l'incidenza della mafia et simili nella società italiana del Sud,Pasquale Squitieri mise insieme tre nomi di peso al botteghino in questo racconto di cavalleria rusticana che,a conti fatti,è forse il suo miglior lavoro da regista. "I guappi",ambientato nel 1891,presenta la rivalità poi divenuta amicizia di due giovani leoni nella Napoli umbertina,coronata dalla presenza di una bella donna assai chiacchierata che comunque dimostrerà,a modo suo,l'amore per uno dei due subendo un'umiliazione dolorosa da parte di un funzionario della legge corrotto,e con pessimismo inesorabile,le vicende si chiuderanno nel sangue di imboscate vili per ripristinare l'ordine della società camorrista che detta tempi e regole in giro.Il film,drammone d'ambientazione appunto fineottocentesca,ha nerbo robusto,fa risultare gli interpreti maschili,opportunamente doppiati da Rinaldi (Testi) e Colizzi(Nero) convincenti,mentre la Cardinale,che su questo conobbe quello che fu,dopo Franco Cristaldi,compagno di una vita,pone ruvida sensualità mediterranea nel suo ritratto di donna disposta a gravi sacrifici per amore.Lungo ma non noioso,sebbene alla prima parte che la mette più sull'avventuroso,segua una seconda ambientata perlopiù tra carceri e tribunali,"I guappi" è un discreto film che narra un frammento di Storia d'Italia,nel finale suggerendo che alcune delle cose brutte,e la guapparia, non siano affatto cambiate in quasi cent'anni.
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