Regia di Pasquale Squitieri vedi scheda film
A metà fra cinema civile (storie di camorra, denuncia di un male oramai nazionale e delle sue radici campane) e d'azione, entrambi generi che d'altronde in quel periodo passavano spesso sul grande schermo, questo I guappi è il terzo lungometraggio diretto da Squitieri dopo i poco noti esordi nello spaghetti western. Ed è il secondo sul tema: già Camorra, nel 1972, ancora con Fabio Testi protagonista, era entrato nell'argomento, pur lasciando parecchio a desiderare. Qui invece la formula della sceneggiatura (firmata Squiteri-Ugo Pirro-Michele Prisco) funziona discretamente anche grazie alla netta suddivisione fra una prima parte più 'action' (il dominio del boss, l'amicizia fra i due personaggi principali) e una seconda più impegnata, con tanto di lunghe sequenze in tribunale. Il problema principale della pellicola è però quello che nella sua totalità è pervasa da uno spirito da melodramma, da sceneggiata che lievemente danneggia la serietà del discorso di fondo. Testi è comunque meno dannoso del solito; poco incisivo però Franco Nero, limitato nel ruolo di spalla del primo; Claudia Cardinale, Nino Vingelli e Lina Polito occupano le altre parti di qualche rilievo; si lascia apprezzare la colonna sonora di Franco e Gigi Campanino. 5,5/10.
Napoli, fine '800. Nicola vorrebbe studiare giurisprudenza, ma non può permetterselo; comincia a servire un boss locale, don Gaetano, che lo ricompensa permettendogli di diventare avvocato. Ruolo che presto rivestirà per difendere il suo padrone in un processo.
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