Regia di Daihachi Yoshida vedi scheda film
Teki Cometh (2025): locandina
27 FEFF - CONCORSO
La vita è una molteplice serie di stagioni che si susseguono, e che diventano sempre più complesse da affrontare quando l'età avanza e, oltre al fisico, anche la mente, soprattutto se sempre brillante e foriera di pensieri mai banali, comincia a zoppicare.
Un professore giapponese specializzato in letteratura francese, Watanabe Gisuke, è vedovo da anni e da almeno dieci in pensione.
Tuttavia trascorre le sue giornate scrivendo articoli, offrendo la propria consulenza per conferenze tematiche, e si aggiorna via internet senza problemi a restare aggiornato.
L'anziano vive in una graziosa casa con giardino, non ha figli o parenti prossimi, ed ha acquisito anche una certa abilità a cucinarsi cibi anche piuttosto elaborati, sfidando anche elaborate ricette francesi come l'agnello in salsa bernaise.
Teki Cometh (2025): scena
Teki Cometh (2025): scena
Senza rendersene conto, tuttavia, alcuni episodi o fatti emblematici iniziano a tormentare il professore sempre più spesso.
Al di là della solita pubblicità tendenziosa se non fraudolenta su internet, un ripetuto avvertimento che gli giunge via internet circa un attacco imminente da nord, gli mette ansia e lo istiga a corteggiare una sua ex alunna che lo incontra spesso per lezioni di approfondimento.
Ma è tutto come appare, o molto dipende da una suggestione che coglie il professore inerme e gli fa vivere episodi da incubo sempre più inquietanti?
Teki Cometh (2025): scena
Teki Cometh (2025): scena
Dall'ottimo autore e regista nipponico Yoshida Daihachi, apprezzato proprio al FEFF numero 20 con The Scythian Lamb (2018) e per il precedente Pale Moon (2014), approdato Al Torino Film Festival nella sezione Festa Mobile, Teki Cometh, adattato dallo stesso regista sulla base di un romanzo di Tsutsui Yasutaka, trasforma la senescenza ed il progressivo processo di invecchiamento fisico e neuronale in una sorta di mistery su una annunciata invasione che devasta anche le menti più brillanti, con effetti ancora più sconvolgenti proprio in capo a individui abituati a lavorare e vivere con l'intelletto e la cultura che hanno saputo far propria.
Il bravo regista utilizza un bianco e nero efficace ed opportuno per rappresentare un autunno della vita che avanza anche in un individuo reattivo ed orgoglioso che non è abituato ad arrendersi tanto facilmente.
Nel ruolo del protagonista, scavato nei lineamenti, dignitoso ma mai arrendevole, il bravissimo attore Nagatsuka Kyozo appare come una scelta azzeccatissima e vincente.
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