Regia di Giuliano Carnimeo vedi scheda film
Sul finire dei Sessanta, per ravvivare lo spaghetti western in palese declino, vennero coniati alcuni personaggi dai nomi esotici (Sartana, Alleluja, Sabata, etc.) destinati a vivere lo spazio di una manciata di pellicole scritte, dirette e interpretate sostanzialmente a random, chi c'era c'era. Camposanto è uno fra questi, Carnimeo uno dei registi del 'giro' dello spaghetti di serie B (ma mai Z, questo va riconosciuto). Anni di iperattività cinematografica, anni di produzioni piccole e, in fin dei conti, di tanta scelta sul grande schermo in sala; anni in cui il cinema in Italia era un mestiere. Carnimeo questo mestiere ce l'ha, così come lo sceneggiatore Enzo Barboni, un passato glorioso da direttore della fotografia e un presente come regista (suo è il Trinità di Bud Spencer & Terence Hill). Gli fumavano le colt, etc. ha qualche momento comico qua e là e quindi spartisce effettivamente qualcosa con i film di Spencer & Hill, ma è in definitiva il classico western 'tutti contro tutti' in cui buoni e cattivi si sfidano a viso aperto e senza esclusione di colpi. L'azione c'è ed è diretta dignitosamente, la storia però purtroppo vacilla di continuo e fra gli elementi del cast sono pochi i nomi dotati di un minimo di richiamo. Oltre al protagonista Gianni Garko e a William Berger troviamo Nello Pazzafini, Ivano Staccioli, Ugo Fangareggi e l'accoppiata inglese formata da John Fordyce e Chris Chittell (non sensazionale, ma accettabile). La colonna sonora di Bruno Nicolai ripesca Morricone e lo remixa a modo suo, sfruttando l'espediente del fischio con originalità e riuscendo piacevole, pur nella sua evidente referenzialità morriconiana. 3,5/10.
Un terzetto di impavidi pistoleri, capitanati da Camposanto, tornano in paese per 'ripulirlo' da alcuni banditi. Sarà una sfida all'ultimo duello, all'ultimo cazzotto e all'ultimo proiettile.
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