Regia di Renzo Arbore vedi scheda film
Farsa scombiccherata che alterna rimandi alla cultura 'alta' (pochi) a momenti di grezza goliardia popolare italiota o napoletana (la maggior parte del film). Benigni in una particina da sceicco diverte, ma partecipano anche altri celebri membri del clan di Arbore: dalla spalla De Crescenzo a Andy Luotto, da Riccardo Pazzaglia a Mario Marenco, alla Montecorvino la cui voce incanta e che, come attrice, se la cava discretamente. Nel finale compare pure Troisi. Le risate sono garantite praticamente per ogni tipo di pubblico, la continuità delle gag è buona, la trama regge per quel minimo di cui è composta.
Due pseudo-impresari napoletani rubano un copione di Fellini intitolato Sud Story e decidono di metterlo in scena. La protagonista è una custode di pubbliche latrine che sfonda nello spettacolo come cantante.
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