Regia di Valeria Bruni Tedeschi vedi scheda film
Timori e ansie di una donna ricca e apparentemente realizzata, in realtà turbata dal suo stesso benessere e del tutto impreparata alla morte, in arrivo, del padre.
Attrice già piuttosto nota, alla soglia dei quaranta Valeria Bruni Tedeschi gioca il jolly: si improvvisa regista. Improvvisa è effettivamente il verbo adatto: ma in fin dei conti sempre meglio il suo traballante talento dietro la macchina da presa che quello inesistente davanti. Ahinoi, le velleità della Nostra non si esauriscono qui: c'è anche la sceneggiatura a sua firma, scritta insieme ad Agnes de Sacy e Noemie Lvovsky, un confusionario montare di sogni, proiezioni, ricordi e incubi che si presume vogliano raccontare la disturbata vita di una riccona alle prese con il tipico malessere delle riccone: la noia. Per noia si fa un po' tutto, quando si hanno tanti soldi a disposizione: perfino un film. Perfino più film: perchè non paga della mediocrità di questo E' più facile per un cammello..., VBT negli anni seguenti continuerà a girare pellicole. La nomination al Nastro d'argento per l'opera prima, del resto, è indubbiamente complice di questa infausta sopravvalutazione di VBT regista. Volendo dire qualcosa di buono di questo lavoro, si può per lo meno notare come sia sostenuto da vaghe ambizioni artistiche e che la scrittura cerchi uno scavo sociopsicologico - pur non esageratamente originale - dei personaggi. Ma sempre il film di una riccona annoiata che parla di una riccona annoiata che fa cose da riccona annoiata, rimane. Nel cast anche Jean-Hughues Anglade, Lambert Wilson, Marisa Borini (madre di VBT, sia sul set che nella realtà), Chiara Mastroianni e Roberto Herlitzka. 2/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta