Il cavaliere è il factotum di una comitiva di venditori ambulanti accampati nella periferia milanese che si fa in quattro per salvare gli amici dallo sfratto.
Note
Terzo film di Monicelli, è una commedia dolceamara che pur sentendo le influenze del neorealismo, non regge il confronto con i capolavori dell'epoca.
Prova d'attore (Tino Scotti) che merita di sicuro l'applauso. Battute demenziali a iosa.
Non siate prevenuti, almeno la prima metà del film va veduta obbligatoriamente. Tra l'altro, la versione in rete ha video ed audio perfetti, inusuali per un film del 1950.
Tratto dalla commedia "Ghe pensi mi", è un assolo del grande Tino Scotti. Prima parte scatenata, seconda più stanca. Con un formidabile colpo di genio: all'affollato bar della spiaggia, l'altoparlante annuncia "Sta arrivando vostra moglie" scatenando un agitato fuggi fuggi generale di mariti che, ai tavolini, si intrattengono con giovani fanciulle.
Il testo è di quelli surreali (oggi lo chiameremmo demenziale), tipici del duo Vittorio Metz e Marcello Marchesi, pieni di battute che sembrano uscite dalla penna di Achille Campanile o dai vaudeville dei fratelli Marx: «Compagno, accompagnatemi!» «Ma io mi chiamo Giuseppe!» «Allora aggiuseppatemi!». È divertente per una quarantina di minuti, i primi, mentre poi la frenesia del pur… leggi tutto
Scombiccherata farsetta in stile Marx (fratelli) nella quale Tino Scotti, mattatore in grado di reggere lo sguardo della macchina da presa per novanta minuti consecutivi senza mai avere un istante di cedimento, ne combina di tutti i colori. Un prodotto chiaramente alimentare, di quelli che Monicelli e Steno accoglievano con favore a quei tempi spartendosi spesso la lavorazione a metà con… leggi tutto
Riuscito adattamento di una commedia teatrale di successo firmata da Marcello Marchesi con uno scoppiettante Tino Scotti, sempre magnificamente sovra-eccitato e iper-attivo. La trama, frammentata ed episodica, come l'originale teatrale, non sempre funziona e specialmente nel finale si scivola nella noia. Alcuni momento rimangono di grande effetto comico sopratutto le sene con il pestifero e…
Il testo è di quelli surreali (oggi lo chiameremmo demenziale), tipici del duo Vittorio Metz e Marcello Marchesi, pieni di battute che sembrano uscite dalla penna di Achille Campanile o dai vaudeville dei fratelli Marx: «Compagno, accompagnatemi!» «Ma io mi chiamo Giuseppe!» «Allora aggiuseppatemi!». È divertente per una quarantina di minuti, i primi, mentre poi la frenesia del pur…
Scombiccherata farsetta in stile Marx (fratelli) nella quale Tino Scotti, mattatore in grado di reggere lo sguardo della macchina da presa per novanta minuti consecutivi senza mai avere un istante di cedimento, ne combina di tutti i colori. Un prodotto chiaramente alimentare, di quelli che Monicelli e Steno accoglievano con favore a quei tempi spartendosi spesso la lavorazione a metà con…
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Commenti (3) vedi tutti
Prova d'attore (Tino Scotti) che merita di sicuro l'applauso. Battute demenziali a iosa. Non siate prevenuti, almeno la prima metà del film va veduta obbligatoriamente. Tra l'altro, la versione in rete ha video ed audio perfetti, inusuali per un film del 1950.
commento di cherubinoTratto dalla commedia "Ghe pensi mi", è un assolo del grande Tino Scotti. Prima parte scatenata, seconda più stanca. Con un formidabile colpo di genio: all'affollato bar della spiaggia, l'altoparlante annuncia "Sta arrivando vostra moglie" scatenando un agitato fuggi fuggi generale di mariti che, ai tavolini, si intrattengono con giovani fanciulle.
commento di degoffroDivertente commedia con un grande tino Scotti
commento di antonio de curtis