Regia di Alain Robbe-Grillet vedi scheda film
Finalmente la Ripley's Home Video pubblica in dvd il sesto lungometraggio di A. Robbe-Grillet, artista cui era parimenti importante l'attività sia come scrittore che come regista.
Spostamenti progressivi del piacere (1974) è un gioco glaciale, una analisi oggettiva da camera, un meccanismo lucidissimo intento alla messa a nudo non solo di corpi, ma in particolare dei procedimenti psichici tramite l'assenza di scandagli psicologici. Qua la passione è attrazione ossessiva e fredda come la morte, relegata nella segregazione di un convento quasi astratto, geometrico, bianco, macchiato dal colore rosso della vernice (la ragazza accusata di omicidio è anche artista dedita ad una body art che ricorda molto Yves Klein).
La struttura circolare, potenzialmente infinita come l'inestricabile ciclo di procreazione e distruzione, di desiderio e suo appagamento, racchiude riferimenti alle ossessioni del feticcio (gli oggetti ricorrenti e immortalati come opere d'arte duchampiane o trasfigurate come in fotografia), agli scritti "minimalisti" di de Sade, alle surreali e oniriche fantasie erotiche di Bataille (le uova: nascita, morte, erotismo, cibo). Imprigionati da questa struttura, i personaggi generici del film (il poliziotto, il prete, il giudice) sono simboli dei rispettivi ordini sociali e figure intente ad una sorta di interrogatorio di stampo inquisitorio nei confronti della giovane indagata, una nuova strega manipolatrice, disvelatrice delle umane debolezze, razionale femme fatale.
Tra iperrealismo abbagliante, surrealismo oggettivato (non mancano suggestioni alla Magritte), scenari quasi da film horror (i sotterranei con le torture) o da thriller erotico all'italiana, Robbe-Grillet sviluppa una specie di poesia strutturalista per immagini e musica (quella sfrangiata e aspramente affascinante di Michel Fano), insieme intellettualistica, sostenuta e anche ironica.
Isabelle Huppert appare brevemente. 8
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