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Abbasso l'amore. Down with Love

Regia di Peyton Reed vedi scheda film

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La recensione su Abbasso l'amore. Down with Love

di FilmTv Rivista
8 stelle

Un passo indietro negli anni ancora quasi aurei della sentimental comedy, quando ogni schermaglia amorosa poteva imboccare la dirittura del lieto fine senza interrogarsi troppo sulle “sliding doors”, quando le clamorose incompatibilità di carattere erano il pepe dell’attrazione reciproca, quando lui irretiva lei, ma lei riusciva a domarlo, incastrandolo nelle maglie del matrimonio. Gli anni ‘60 furono l’ultimo guizzo della commedia americana, con i bianchi e neri acidi di Billy Wilder, i technicolor surreali di Frank Tashlin e con la strenua verginità di Doris Day, eterna ragazza d’America, concupita da scafati lupi mannari ma perfettamente in grado di difendersi. Furono anche gli ultimi anni di un integro, ottimistico “sogno americano”, quando New York era ancora New York, la città dalle mille opportunità, che materializzava tutta la vitalità del paese. Abbasso l’amore rende omaggio a quel cinema, prendendo come canovaccio un classico con Doris Day e Rock Hudson (Il letto racconta, 1959) e aggiornandolo quel tanto che basta con tocchi di rivendicazione femminile e cenni di fragilità maschile, ma senza snaturarne né modernizzarne il gioco narrativo. Film naïf per quanto riguarda il plot, è invece sofisticatissimo sul piano della ricostruzione immaginaria. Citazioni ultraraffinate da Tashlin/Wilder/Hawks/ Douglas/Walters/Donen e in generale da tutto lo smaltato impianto visivo dell’epoca; un lavoro certosino di split screen, trasparenti, costumi, scenografie, coreografie (non è un musical, ma spesso “allestisce” le scene come se lo fosse); dialoghi che riprendono la spudorata mancanza d’innocenza di un periodo in cui la liberazione sessuale era già avvenuta anche se nessuno ne parlava. Gli interpreti sono perfetti: Zellweger, sedere in fuori e occhi spalancati come Doris Day, McGregor, uno stupefacente giovane Sinatra, gli sbadati Sarah Paulson e David Hyde Pierce che si dibattono comicamente in una storia d’amore e di nervi. Indispensabile accettare le regole del gioco; poi il godimento è assicurato.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 6 del 2004

Autore: Emanuela Martini

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