Regia di Peter Jackson vedi scheda film
per ovvie ragioni di tempo, il film è diviso in tre episodi. sarebbe umanamente impossibile rimanersene seduti per più di 9 ore in una sala a vederlo intero. IL RITORNO DEL RE è il più anomalo dei tre. peter jackson è riuscito, secondo me , a rendere al meglio che poteva lo strazio, la consunzione e la disperazione che attraversano i personaggi di tolkien. ho notato che anche la colonna sonora è bassa, o forse sono io che l'ho sentita bassa. su tutto emergono i personaggi. è un film strano poichè nonostante la sua brevità, tre ore sono veramente poche per tutto ciò che hanno deciso di lasciare indietro con la speranza che finisca sulla extended version, è un film dilatato, rallentato dove l'ansia e l'angoscia di gandalf e restante compagnia ci viene fatta sentire come se fosse una cosa che si può toccare e l'abbiamo lì davanti a noi da toccare. siamo esauriti, le nostre forze vengono meno. i magoni da ricacciare indietro diventano sempre più grossi e difficili da ricacciare in gola e alla fine bisogna capitolare. sappiamo che alla fine sauron verrà distrutto, perchè l'anello finirà nella lava del monte fato dove è stato forgiato, ma nonostante questa certezza quando vediamo aragorn, gandalf, gimli e quella piccola legione di uomini venire circondati da migliaia di orchi, troll e uruk-hai, non so perchè le nostre certezze vengono meno.
stiamo attirando l'attenzione dell'occhio per fare in modo che il portatore dell'anello adempia al suo incarico.
sanno che frodo si sta avvicinando, faramir li ha visti qualche giorno prima, ma non sanno dove è arrivato e si giocano il tutto per tutto.
il pugno che nelle scene iniziali dé LA COMPAGNIA DELL'ANELLO stringeva l'anello raccogliendolo dalla melma in fondo al fiume è quella dell'amico di smeagol. amico che verrà ucciso per quell'anello. smeagol diverrà gollum e gollum salverà il mondo dall'oscurità. ma che ne sarebbe stato di frodo se non avesse avuto al proprio fianco il grasso hobbit?...
mi ha fatto sorridere la comparsa di sam quando la schifosissima shelob stava arrotolando frodo nella seta prima di cominciare a mangiarselo. mi ha fatto sorridere dalla felicità, sorridere di sollievo. quel grasso hobbit che non può portare l'anello, ma può portare il portatore e lo vediamo mettersi il padrone sulle spalle e arrancare su per il fianco del monte fato, mentre ai cancelli neri, aragorn, gandalf, gimli, legolas, eomer, pipino, meriadoc combattono una battaglia che sembra l'ultima.
nonostante l'orrore in cui si era calati, LE DUE TORRI ci avevano rassicurati ancora per un anno sapendo che il viaggio non era che a metà.
da ieri non possiamo che pensare che il viaggio ricomincerà ogni qual volta ci verrà voglia di sfogliare le pagine del libro o del dvd?...
ci siamo inchinati davanti ai 4 hobbit insieme ad aragorn e siamo tornati a casa insieme a sam dopo che frodo è partito insieme a bilbo, elrond e gandalf.
che piaccia o che non piaccia o che solo incuriosisca, ha scatenato un'isteria inusuale per il pubblico e per le sale italiane.
sono con sam quando torna dalla famiglia e stringendo la figlia dice SONO TORNATO. il viaggio è finito.
a sam rimarrà una lunga vita e una lunga carriera di sindaco. ma anche il peso del ricordo. e il ricordo più spesso è doloroso anche se le cose che si ricordano sono belle. un mondo di creature come gli olifanti o i nazgul o come il ragno shelob. un mondo di reami, di uomini valorosi, di re nobili di genia e d'animo, dove una parola data e non mantenuta può imprigionarti per sempre all'interno di monti aridi e morti.
re che sembrano straccioni, ma che il destino vuole di nuovo sul trono. ian mckellen in una interpretazione stravolgente, stregone che ormai non può nulla e che combatte anch'esso con la forza delle proprie mani e del bastone che impugna. uomini, stregoni, hobbit allo stremo delle proprie forze, che combattono trovando coraggio per non soccombere all'oscurità di un signore infido e crudele.
la compagnia dell'anello ci catapultava in un mondo incantato e spensierato. vivo di ogni creature delle più disparate e fantastiche. tutto questo si trasformava in un mondo cupo dove anche gli alberi si muovono per sbaragliare orde distruggitrici, inghiottendole e spazzandole via con le forze di rami e radici. il ritorno del re, nonostante il titolo profetizzi buone nuove, ci scaraventa nello stesso mondo dell'inizio dove però non esiste più la speranza. si combatte per non morire, ma aspettando la morte perchè si crede certa. e nonostante il ritorno alla verde contea dove gli hobbit sembrano non aver vissuto niente di quell'orrore, troviamo sam,frodo,pipino e meriadoc che siedono al tavolo davanti a 4 birre senza riuscire a dirsi nulla, senza quasi riuscire a guardarsi negli occhi.
dice bene peter jackson quando dice che questo film lo ha fatto per essere visto, ma avrebbe mai immaginato il simpatico scienziato di bad taste di aver suggellato migliaia di persone in un'unica passione così ardente e unica?
toccante gandalf che parla a pipino della morte e pipino che ascolta rassegnato, in un viaggio a due che li ha avvicinati. toccante meriadoc che sgrida pipino dopo che ha guardato nel palantir e dopo che gandalf ha detto che lo vuole con se... meriadoc è preoccupato per pipino perchè l'occhio pensa che sia il portatore dell'anello.
toccante l'affetto e la cura con i quali samvise si occupa di frodo e che samvise continua a chiamare padrone e a dargli del voi. toccante smeagol che non ha un amico leale come frodo e che dovrà affrontare la fine da solo.
la preziosità della semplicità delle emozioni.
non un dono da poco
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